"Padre, rimetti i nostri debiti"
Un'ingiustizia da cancellare

 

editoriale2.jpg (15295 byte)Nella tradizione cattolica il Giubileo un grande evento religioso. E' l'anno del perdono dei peccati, della conversione e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell'impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L'anno giubilare soprattutto l'anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all'umanità.
Le sue origini si ricollegano all'Antico Testamento. Tra tutte le leggi riguardanti la giustizia sociale che Mosè affidò al popolo di Israele, ce n'era una molto innovativa rispetto alle norme in vigore negli altri paesi a quei tempi: l'"anno di grazia" o "anno sabbatico". Era un tempo dedicato in modo particolare a Dio e tutto doveva essere fatto in suo onore. Secondo la legge di Mosè, esso cadeva ogni settimo anno, durante il quale si lasciava riposare la terra e venivano liberati gli schiavi. L'obbligo della liberazione degli schiavi veniva regolato da precise indicazioni contenute nel Libro dell'Esodo (23, 10-11) del Levitico (25, 1-28), del Deuteronomio (15, 1-6). Nell'anno sabbatico, oltre alla liberazione degli schiavi, la Legge prevedeva il condono di tutti i debiti.
editoriale.gif (3584 byte)Quanto riguardava l'Anno Sabbatico valeva anche per quello "giubilare", che cadeva ogni cinquant'anni. Nell'Anno Giubilare, però, le usanze di quello sabbatico erano ampliate e celebrate ancor più solennemente. Come sta scritto nel libro del Levitico: "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia" (25, 10). Una delle conseguenze più importanti dell'anno giubilare era la generale "liberazione" di tutti gli abitanti bisognosi di aiuto. In questa occasione ogni israelita rientrava in possesso della terra dei suoi padri, se eventualmente l'aveva venduta o persa cadendo in schiavitù. L'anno giubilare doveva restituire l'uguaglianza tra tutti i figli d'Israele, aprendo nuove possibilità alle famiglie che avevano perso le proprie libertà o la libertà personale. Ai ricchi invece l'anno giubilare ricordava che sarebbe venuto il tempo in cui gli schiavi israeliti, una volta recuperati i beni e la libertà di un tempo, avrebbero potuto rivendicare i loro diritti.
Tutto ciò aveva bisogno di un governo giusto. La giustizia, secondo la Legge di Israele, consisteva soprattutto nella protezione dei deboli ed un re doveva distinguersi proprio in questo. Inoltre, era convinzione comune che solo a Dio, come Creatore, spettasse il dominio su tutto il creato e in particolare sulla terra (cf. Lv 25, 23). Perciò le ricchezze della creazione erano da considerarsi come un bene comune dell'intera comunità. Chi possedeva questi beni come sua proprietà, ne era invece soltanto un amministratore, che avrebbe dovuto agire in nome di Dio e ristabilire, nell'anno del Giubileo, la giustizia sociale.


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