"A lezione di Cooperative Learning"

di Alessio Surian

    David e Roger Johnson (Università del Minnesota) sono fra i pionieri del cooperative learning, autori, insieme a Edythe Holubec, di uno dei manuali fondamentali in questo settore, tradotto anche in Italia con il titolo di "Apprendimento cooperativo in classe Migliorare il clima emotivo e il rendimento" (Erickson, Trento, 1996). Il 24 giugno sono stati ospiti dellUniversità di Trento, in un intenso e affollato incontro di formazione, quattordicesima puntata di una serie di momenti seminariali coordinati da alcuni anni dal prof. Giorgio Chiari, che ha dato vita recentemente anche ad un sito Internet per favorire lo scambio di esperienze fra le scuole italiane interessate allapplicazione del cooperative learning, lapprendimento per gruppi cooperativi (il sito si chiama ONCLE, per maggiori informazioni: ).
    "Apprendimento cooperativo in classe" definisce cinque elementi essenziali per un efficace lavoro in gruppi cooperativi:

  1. interdipendenza positiva, affrontare compiti che richiedano la collaborazione di tutti in modo che la riuscita individuale sia necessariamente subordinata al successo collettivo;
  2. responsabilità individuale e di gruppo, il contributo di ogni membro al raggiungimento degli obiettivi che contemporaneamente rafforza le capacità e competenze individuali in modo che imparare insieme rappresenti una base per poter fornire in seguito prestazioni migliori anche singolarmente;
  3. interazione costruttiva, labilità di condividere le risorse, aiutarsi, sostenersi, incoraggiarsi e lodarsi a vicenda;
  4. valutazione, la capacità di verificare sia i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi, sia lefficacia dei rapporti di lavoro e le modalità di funzionamento del gruppo;
  5. necessarie abilità nei rapporti interpersonali allinterno del piccolo gruppo, a partire dalla considerazione che lapprendimento cooperativo è più complesso dellapprendimento competitivo o individualistico e necessita quindi di competenze in merito al ruolo di guida (leadership), prendere decisioni, creare un clima di fiducia, comunicare, gestire i conflitti.

    A questultimo ambito di lavoro David e Roger Johnson hanno dedicato buona parte dellincontro di Trento in cui hanno affrontato il tema della leadership. Nel far questo hanno proposto brevi spunti teorici alternati a momenti di lavoro in piccoli gruppi. Per la composizione dei gruppi hanno privilegiato tre elementi: la formazione di nuovi gruppi (in modo da favorire leterogeneità allinterno dei gruppi); il limite massimo di tre persone per gruppo (considerato un numero con cui si riesce a lavorare efficacemente anche avendo a disposizione tempi limitati); una breve introduzione dei partecipanti allinizio dei lavori (per favorire una migliore conoscenza e fiducia reciproca). Hanno sottolineato che lavorare in piccoli gruppi richiede cinque tipi principali di competenze:

  1. leadership
  2. comunicazione
  3. gestione dei conflitti
  4. prendere decisioni
  5. fiducia

    David e Roger Johnson hanno quindi affrontato il tema della leadership nel lavoro in gruppo, definendo la leadership come le azioni che aiutano un gruppo a svolgere il proprio compito mantenendo al contempo buone relazioni fra i membri del gruppo. A partire da questa definizione che mette in evidenza tanto il raggiungimento degli obiettivi, quanto il miglioramento delle relazioni cooperative, hanno sottolineato che quindi ogni membro del gruppo è anche leader nel gruppo e che nei gruppi di apprendimento cooperativo si deve lavorare su un concetto di "azioni di leadership distribuite" e cioè sullidea che:

  • ognuno può imparare le competenze necessarie ad essere un leader efficace
  • la leadership efficace dipende da tre fattori: 1. flessibilità di comportamento (per esempio saper combinare abilità di parola e di ascolto, di rispetto degli orari e di attenzione per i processi del gruppo etc.) 2. il saper diagnosticare quali azioni siano necessarie in un momento dato perché il gruppo funzioni efficacemente 3. la capacità di impegnarsi in queste azioni.

    A questo proposito hanno proposto un esercizio che aiuta a riflettere sui propri comportamenti allinterno di un gruppo di lavoro a partire da un questionario tratto dal testo "Learning to Lead Teams: Developing Leadership Skills" (Interaction Book Company, Edina, Minnesota, fax 00 1 612 8). Ne proponiamo un breve adattamento in italiano.

Questionario
Ognuna delle seguenti affermazioni descrive unazione di leadership. Per ogni frase si assegni il punteggio
5 se ci si comporta sempre così
4 se ci si comporta spesso così
3 se ci si comporta così ogni tanto
2 se ci si comporta così raramente
1 se non ci si comporta mai così

Come membro di un gruppo:

  1. Riporto fatti e offro le miei opinioni, idee, sentimenti e informazioni in modo da aiutare la discussione di gruppo.
  2. Mi assicuro di aver capito quanto dicono gli altri membri del gruppo riformulando i loro contributi con parole mie. Utilizzo buone abilità comunicative e contribuisco a facilitare una comunicazione efficace fra i membri del gruppo.
  3. Indirizzo il lavoro del gruppo richiamando lattenzione sugli obiettivi da raggiungere e suggerendo procedure per ottenerli. Organizzo le responsabilità dei membri del gruppo secondo i vari ruoli.
  4. Promuovo la discussione aperta dei conflitti fra i membri del gruppo per risolvere disaccordi e mediare quando i membri sembrano incapaci di risolvere direttamente i conflitti.
  5. Racconto scherzi e faccio commenti divertenti per far ridere i membri del gruppo e aumentare il divertimento quando lavoriamo insieme.
  6. Riassumo in una frase i contributi degli altri membri del gruppo e integro le varie azioni dei membri in un insieme coerente.
  7. Esprimo sostegno, accettazione e apprezzamento nei confronti degli altri membri del gruppo e riconosco e lodo unazione costruttiva da parte di un altro membro del gruppo.
  8. Domando fatti, informazioni, opinioni, idee e sentimenti da parte degli altri membri del gruppo in modo da utilizzare tutte le risorse del gruppo per raggiungere lobiettivo.
  9. Incoraggio tutti i membri del gruppo a partecipare. Cerco di farli sentire a proprio agio perché possano contribuire attivamente agli sforzi del gruppo. Gli faccio sapere che apprezzo i loro contributi.
  10. Chiedo agli altri di spiegare le risposte e le conclusioni del gruppo per assicurarmi che capiscano il materiale che è oggetto di discussione da parte del gruppo.
  11. Do energia al gruppo. Cerco di entusiasmare i membri del gruppo rispetto agli obiettivi da raggiungere.
  12. Osservo il modo in cui il gruppo lavora e utilizzo le mie osservazioni per aiutare la discussione su come i membri del gruppo possano lavorare meglio insieme.

Verifica del questionario
    Per verificare il punteggio ottenuto (rispetto alle azioni volte a raggiungere gli obiettivi e rispetto alle azioni volte a migliorare le relazioni) va trascritto il punteggio assegnato a ciascuna delle dodici affermazioni nelle apposite caselle accanto agli stessi numeri della domanda originale. Una volta completata loperazione i punteggi vanno sommati per ottenere il punteggio totale di ciascuna colonna.

Orientamento agli obiettivi

Orientamento alle relazioni

= 1. Do informazioni e opinioni = 2. Facilito la comunicazione
= 3. Definisco direzione e ruoli = 4. Risolvo i problemi interpersonali
= 6. Riassumo = 5. Allevio le tensioni
= 8. Cerco informazioni e opinioni = 7. Faccio i complimenti
= 10. Controllo la comprensione = 9. Incoraggio la partecipazione
= 11. Do energia = 12. Osservo i processi
= Totale funzione obiettivi = Totale funzione relazioni

Verifica della propria strategia
    Il punteggio ottenuto in base alle azioni orientate agli obiettivi va segnato sullasse delle ascisse (orizzontale).   Il punteggio ottenuto in base alle azioni orientate alle relazioni va segnato sullasse delle ordinate (verticale). V quindi identificato il punto in cui i due totali si intersecano sulla griglia. Questo punto corrisponde ad una strategia di leadership.

6,30       30,30
         
    18,18    
         
6,6       30,6

 Lo struzzo (6,6)
    Chi nasconde la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi non contribuisce né al raggiungimento degli obiettivi del gruppo né a costruire e mantenere relazioni di lavoro efficaci fra i membri del gruppo. Gli struzzi si sforzano minimamente o per nulla di svolgere il lavoro del gruppo. Generalmente non si fanno coinvolgere e non interagiscono con gli altri membri del gruppo. In sostanza quello che dicono è "Non mi importa!". Tale distanza e mancanza di coinvolgimento determinano una mancanza di influenza sugli altri membri del gruppo.

La foca (6,30)
    La foca è considerata un animale giocherellone e di compagnia. Le foche danno molto valore al mantenere buone relazioni fra i membri del gruppo. Mostrano molta considerazione per i bisogni degli altri membri del gruppo. Sanno creare unatmosfera confortevole e amichevole e un buon ritmo di lavoro. Facilitano la comunicazione, mediano i conflitti, alleviano la tensione e sanno lodare e dare sostegno. Raramente aiutano il gruppo nei compiti da svolgere, concentrando piuttosto le proprie energie nellassicurarsi che i membri interagiscano sostenendosi e rispettandosi a vicenda.

Lape (30,6)
    Lape è tradizionalmente uno degli animali più operosi e "sgobboni". Le api mirano a realizzare il compito senza tenere troppo in considerazione le relazioni fra i membri del gruppo. Privilegiano e danno importanza al raggiungimento degli obiettivi. Offrono informazioni e sanno tirare fuori dagli altri membri del gruppo le conoscenze importanti, riassumono, dirigono il lavoro del gruppo, assegnano ruoli ai membri del gruppo e sanno entusiasmare gli altri a lavorare duro. Ignorano le relazioni fra i membri.

Il castoro (18,18)
    Il castoro lavora duro durante lestate e va in letargo nel periodo invernale. Comportarsi da castoro significa impegnarsi o in modo moderato per raggiungere gli obiettivi del gruppo o alternare periodi di lavoro intenso a periodi di rilassamento. Allo stesso tempo i castori o mantengono relazioni moderate con gli altri membri del gruppo o alternano periodi in cui contribuiscono molto efficacemente alle relazioni di lavoro a periodi di indifferenza per le relazioni fra i membri del gruppo. A volte i castori mettono in secondo piano il raggiungimento degli obiettivi a favore di un miglioramento delle relazioni di lavoro o viceversa privilegiano gli obiettivi a scapito delle relazioni. Non cercano necessariamente modi per integrare obiettivi e relazioni a favore di una leadership ottimale.

Il lupo (30,30)
    I lupi si muovono in gruppi dai sei ai dodici membri, si aiutano reciprocamente e cacciano in modo estremamente coordinato. Quando ci si comporta da lupo ci si impegna profondamente sia nel raggiungimento degli obiettivi, sia nel mantenere buone relazioni fra i membri del gruppo. Si danno e si cercano informazioni, si riassume e si integra quanto sanno i membri, si controlla la comprensione dei membri, si facilita la comunicazione, si mediano i conflitti, si incoraggia la partecipazione. Si è molto attivi nel cercare di raggiungere gli obiettivi e nel fornire sostegno ed incoraggiamento agli altri membri del gruppo.

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